Dopo tutto questo tempo le sue canzoni, o meglio le sue poesie sono sempre attuali; sembra proprio che oggi manchi una figura come quella di Fabrizio, il suo sviscerare la crudezza della vita, il raccontare della povera gente, dei deleritti e di come sono stati emarginati da quella che è chiamata la società borghese, valorizzandoli come mai nessuno ha fatto.
Inserisco di seguito il testo di Khorakhanè (tribù rom di provenienza serbo-montenegrina) e Via del Campo, poesie musicali che quando le ascolti ti toccano il cuore (non riesco mai a suonarle ed a cantarle contemporaneamente.......mi viene sempre un groppo in gola).
Il cuore rallenta la testa cammina
in quel pozzo di piscio e cemento
a quel campo strappato dal vento
a forza di essere vento
porto il nome di tutti i battesimi
ogni nome il sigillo di un lasciapassare
per un guado una terra una nuvola un canto
un diamante nascosto nel pane
per un solo dolcissimo umore del sangue
per la stessa ragione del viaggio viaggiare
Il cuore rallenta e la testa cammina
in un buio di giostre in disuso
qualche rom si è fermato italiano
come un rame a imbrunire su un muro
saper leggere il libro del mondo
con parole cangianti e nessuna scrittura
nei sentieri costretti in un palmo di mano
i segreti che fanno paura
finché un uomo ti incontra e non si riconosce
e ogni terra si accende e si arrende la pace
i figli cadevano dal calendario
Yugoslavia Polonia Ungheria
i soldati prendevano tutti
e tutti buttavano via
e poi Mirka a San Giorgio di maggio
tra le fiamme dei fiori a ridere a bere
e un sollievo di lacrime a invadere gli occhi
e dagli occhi cadere
ora alzatevi spose bambine
che è venuto il tempo di andare
con le vene celesti dei polsi
anche oggi si va a caritare
e se questo vuol dire rubare
questo filo di pane tra miseria e sfortuna
allo specchio di questa kampina
ai miei occhi limpidi come un addio
lo può dire soltanto chi sa di raccogliere in bocca
il punto di vista di Dio
Cvava sero po tute
i kerava
jek sano ot mori
i taha jek jak kon kasta
(Trad.: Poserò la testa sulla tua spalla
e farò un sogno di mare e domani un fuoco di legna)
vasu ti baro nebo
avi ker
kon ovla so mutavia
kon ovla
(Trad.: perché l'aria azzurra diventi casa
chi sarà a raccontare chi sarà)
ovla kon ascovi
me gava palan ladi
me gava
palan bura ot croiuti
(Trad.: sarà chi rimane io seguirò questo migrare
seguirò questa corrente di ali)
Via del Campo c'è una graziosa
gli occhi grandi color di foglia
tutta notte sta sulla soglia
vende a tutti la stessa rosa.
Via del Campo c'è una bambina
con le labbra color rugiada
gli occhi grigi come la strada
nascon fiori dove cammina.
Via del Campo c'è una puttana
gli occhi grandi color di foglia
se di amarla ti vien la voglia
basta prenderla per la mano
e ti sembra di andar lontano
lei ti guarda con un sorriso
non credevi che il paradiso
fosse solo lì al primo piano.
Via del Campo ci va un illuso
a pregarla di maritare
a vederla salir le scale
fino a quando il balcone ha chiuso.
Ama e ridi se amor risponde
piangi forte se non ti sente
dai diamanti non nasce niente
dal letame nascono i fior
dai diamanti non nasce niente
dal letame nascono i fior.
Una volta ogni tanto un post serio su una persona che a me personalmente ha dato tanto.
Saluti a tutti
Fioba
A proposito ricordo che domani "che tempo che fa" farà una puntata speciale in ricordo di De Andrè.
RispondiEliminaNon perdo mai l'appuntamento con Fazio, meno che mai domani.
Michele, uno che ha scoperto Fabrizio troppo tardi...
Grandissimo Fabrizio. Credo di dovere molto alle sue canzoni. Alla sua capacità di vedere l'umanità in ogni individuo.
RispondiEliminaMio padre mi regalò un mangia cassette, quando facevo quinta elementare, ed una cassetta di fabrizzio de Andrè. Era storia di un Impiegato. Moltissimi anni dopo, quella stessa cassetta, continuavo ad ascoltarla in auto (una 500 rossa.. scusate l'attimo di nostalgia) Era ormai talmente rovinata, che potevo cantarci sopra solo perché sapevo a memoria le parole.
Un uomo che è diventato famoso, trasformando una prostituta morta ammazzata, in una principessa e la sua morte, in una fiaba.
Un artista talmente enorme che non riesco nemmeno a trovare le parole giuste per elogiare la sua vasta e magnifica opera. Mi resta solo che ascoltare...
RispondiEliminaE' un Post scritto "di getto" ieri sera mentre su rai2 mandavano uno special su De Andrè.
RispondiEliminaCredo che anch'io domenica sera non mi perderò la trasmissione di Fazio.
Magnifico Fabrizio, mi fa sempre venire in mente un amore di trent'anni fa.
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