sabato 15 febbraio 2014

Esondazione del fiume Sieve. Natura o colpa dell’uomo?


Saluto i miei vecchi lettori dopo un anno di assenza.....
Il presente post non è finalizzato per fare una polemica inutile ma per chiedere risposte e capire come si può potenzialmente creare un alluvione...

I fatti…..




Da venerdì 7 febbraio si sapeva che c’era una discreta probabilità di forte maltempo in regione toscana (molti siti di previsione meteo lo evidenziavano) ed il 9 di Febbraio la Regione Toscana e la Protezione Civile Nazionale, a seguito delle previsioni di forti piogge prolungate nel tempo, emettono un’allerta meteo importante per la toscana, la massima per il rischio idrogeologico/idraulico (Figura 1).



Per la regimazione dell’Arno, a seguito dell’alluvione del 1966 dovevano essere costruiti degli invasi a monte di Firenze (in aggiunta a quelli già esistenti di Levane e La Penna – Vedi ubicazione in figura 2). Tale programma è stato poi sostituito con
  1. realizzazione dell’invaso di Bilancino sul fiume Sieve (previsto anche dal vecchio progetto),
  2. un progetto di costruzione di vasche di espansione sia a monte che a valle di Firenze, ovvero aree libere dove il fiume può esondare liberamente alleggerendo così il carico idrico a valle. Tale progetto non si è ancora concluso.
A seguito di tale allarme, domenica pomeriggio, in previsione dell'arrivo delle abbondanti piogge, sono stati parzialmente svuotati gli invasi di Levane e La Penna, sul fiume Arno (vedi ubicazione in figura). Tale  svuotamento  è stato realmente osservato dai dati real time dati dell'idrometria dell'Arno (dal sito del Servizio Idrico Regionale – SIR), che hanno registrato una “piena” lungo tutto il corso del fiume da Montevarchi alla foce a Pisa tra domenica pomeriggio e la notte fra domenica e lunedì (dati che non ho salvato in quanto al momento non l’avevo ritenuto necessario ma che sono riportati sul sito “Pisa Informa Flash”).

Queste manovre delle dighe sono necessari per la laminazione delle piene in quanto gli invasi, parzialmente svuotati, possono ricevere più acqua di quella che contemporaneamente rilasciano a valle e il sistema di Protezione Civile italiano, fra i più avanzati del mondo dal punto di vista della previsione delle piogge, serve anche a guidare queste manovre in previsione di piogge piuttosto forti, contribuendo a mitigare quanto più possibile il rischio alluvioni, diminuendo il carico idraulico a valle dell’invaso e permettendo così al fiume di rimanere dentro gli argini (o almeno a contenere i danni).


Lo svuotamento parziale degli invasi non ha interessato la diga di Bilancino, che invece, come riportato dal sito OkMugello,  è stata aperta solo la mattina alle 10 e cioè quando le precipitazioni sul bacino della Sieve erano già iniziate da almeno 3 ore

Come riportato dal collega Guglielmo Braccesi (su Facebook come da foto seguenti), che abita a Sagginale, Frazione in Comune di Borgo San Lorenzo (FI):
  1. alle 19.30 del 10/2/2014 la Sieve ha esondato nei campi limitrofi alla Frazione Sagginale
  2. tra le 22,00 e le 22,30 del 10/2/2014 l’acqua ha raggiunto la frazione di Sagginale.







Viene da pensare……. ma non è che, con l’apertura dell’invaso a piogge iniziate, Bilancino non abbia svolto il ruolo di laminazione/mitigazione della piena, ma che – al contrario – abbia costituito una concausa dell'inondazione stessa?

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